Acaya, frazione del comune di Vernole in provincia di Lecce, è una delle più significative località non solamente del Salento, ma dell’intera Italia. Conta meno di 500 abitanti, è un raro esempio di città fortificata, edificata seguendo lo schema viario “a maglia ortogonale”. Situata a qualche chilometro di distanza dal mare Adriatico, all’interno della Riserva “Le Cesine”, Acaya si divide fra la storia e la natura.
Questa frazione veniva chiamata “Segine” durante il periodo medievale. Quando venne concessa a Gervasio dell’Acaya prese il nome del suo nuovo padrone. Fu proprio egli a decidere di fortificare la cittadina nel corso del 1500, inserendo una cinta muraria, torri di guardia e un ampio fossato che separava la città dal territorio circostante.
Acaya venne quasi completamente distrutta dai turchi nel corso del 1700, ma molti dei suoi edifici più significativi vennero poi riedificati nel corso del 1800.
Acaya oggi rimane un piccolo paese dal valore storico e culturale inestimabile. Il suo aspetto antico, rimasto quasi immutato, attira numerosi visitatori fra le sue stradine polverose.
Le bellezze architettoniche di Acaya
Acaya ospita numerosi edifici sacri e civili molto importanti, alcuni risalenti all’epoca della fortificazione, altri invece riedificati in seguito alla distruzione da parte degli ottomani. Fra i luoghi sacri ricordiamo la Chiesa di Santa Maria della Neve, ricostruita nel 1865, mentre la base dell’edificio risale al 1420. Durante questo periodo l’edificio venne riccamente decorato e provvisto della torre campanaria, tutt’oggi visibile. Nel Cinquecento la chiesa venne ulteriormente ritoccata. Di grande pregio è l’altare maggiore, che presenta fregi barocchi di valore.
Un altro edificio sacro è la Cappella di San Paolo, edificata nel corso del XVIII secolo, di modeste dimensioni e fattezze.
Gli aspetti più interessanti di Acaya sono probabilmente quelli che si riferiscono alla fortificazione. In particolare la cittadella fortificata, nonostante sia stata del tutto ristrutturata, presenta delle fattezze molto peculiari. La struttura della pianta della città è classica, effettuata secondo il metodo romano; sono presenti il cardo ed il decumano che si inseriscono nell’impianto ottagonale.
Il cuore di Acaya è racchiuso in una forma quadrangolare attorniata da bastioni e include il grande Castello. Il castello venne costruito da Gian Giacomo dell’Acaya allo scopo di difendere la cittadina, data la sua vicinanza al mar Adriatico. Il castello ha la forma di un trapezio ed è circondato da un fossato. Si può accedere all’imponente struttura per mezzo della porta rinascimentale, e si ha così ingresso al cortile e alle varie stanze della struttura. Il castello è stato recentemente ristrutturato e riportato all’antico splendore.
Per poter entrare nel centro storico di Acaya, il vero e proprio cuore della città, è necessario passare per Porta Sant’Oronzo, che prende il nome dalla statua in pietra leccese del santo che la sovrasta, e che vi venne collocata verso la fine del 1600.
Quest’antica porta fortificata, affascinante e ben conservata, sorge a qualche decina di metri di distanza da strutture molto moderne, alberghi e ristoranti dove si può gustare l’enorme ricchezza gastronomia della provincia leccese. Fra i migliori piatti che potrete assaggiare nei locali ricordiamo l’agnello, le Pittule, e ovviamente le orecchiette Sant’Oronzo (vera specialità del paesino).
Dove soggiornare ad Acaya, vicino Lecce
Soggiornare ad Acaya, vicino Lecce, è possibile grazie ai numerosi b&b presenti nella zona. Per chi volesse coniugare una vacanza dal sapore prettamente culturale al sole, al mare e alle spiagge, può optare per un appartamento nel Residence CampoVerde. Situato a soli 3 km, nella località di San Cataldo, il complesso è costituito da appartamenti e numerosi servizi, dove potersi riposare e divertirsi.
La Riserva Naturale “Le Cesine” ad Acaya
Acaya non è solamente una cittadina pregevole per le sue fortificazioni e per la sua bellezza e storia, ma anche per il contesto naturalistico nel quale essa è inserita.
La riserva naturale “Le Cesine” si trova sulla costa del Mar Adriatico ed è una zona paludosa: il suo nome, infatti, richiama il termine “seges”, che significa “incolto, abbandonato”.
Oggi questa grande riserva comprende un’area palustre, una pineta, la macchia mediterranea e la zona coltivata.
La riserva nasce nel 1978, viene gestita dal WWF, e presenta esemplari di pino d’Aleppo e di pino domestico in grande quantità.
Questa zona è ricca anche dal punto di vista faunistico: si rileva la presenza di numerosi uccelli, anfibi e rettili che popolano la zona paludosa e la macchia.
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