Il Viaggio di Ulisse in Penisola Sorrentina

Amalfi e la costiera Amalfitana

Sorrento Da Sorrento, grande polo alberghiero e città natale di Torquato Tasso, a Positano e Ravello; dalla maestosità di Capri alle tenute di Punta Campanella e la Baia di Jeranto; l’isola di Eduardo De Filippo dove ancora oggi vive il figlio Luca, la villa di Nureyev sull’isola de “Li Galli”, ultimo sopravvissuto alle Sirene. Non a caso tutta la costiera che va da Castellammare di Stabia a Salerno è stata fino agli anni ‘90 la meta preferita del turismo estero di alto livello. Evitando di andare a rispolverare i Romani e le loro ville sopravvissute all’eruzione del Vesuvio. Se ai tempi degli antichi romani fossero esistiti i tour operator sicuramente le offerte viaggi in questo paradiso sarebbero andate a ruba.

L’isola de “Li Galli” e la costiera amalfitana

La leggenda narra che, in prossimità di questa accozzaglia di scogli si trovò a passare Ulisse. Secondo un’affascinante credenza popolare l’isola de “Li Galli”sarebbe il famoso scoglio delle Sirene dove il sovrano di Itaca, curioso di ascoltare le cantatrici marine, si fece legare all’albero maestro della sua nave mentre la sua ciurma passava indenne l’isola delle cannibali incantatrici.

Amalfi e la costiera Amalfitana

Effettivamente nell’Odissea si parla di un isola vicina a Scilla e Cariddi. Ma i paesaggi della penisola Sorrentina e della costiera amalfitana convincerebbero qualsiasi storico della veridicità di questa ricostruzione. Basterebbe affittare una barchetta a motore sulla spiaggia di Positano, dalla famiglia Lucibello, che probabilmente dai tempi di Gioacchino Murat, gestisce una rete di trasporti molto più raffinata e funzionale del “Metrò del mare” della Jervolino. Percorrere a qualsiasi ora del giorno e della notte il tragitto di Ulisse non può che commuovere e convincere l’animo umano.

Torna a Surriento

La Penisola Sorrentina è un luogo dove ormai storia e tradizione sono perfettamente integrate con il turismo di massa. Ma ad un certo punto scende il tramonto, si alza il maestrale ed il canto delle Sirene si fa divino ed immerge le due costiere in un clima che riproduce qualcosa di simile al paradiso terrestre. Da Sant’Agata sui due Golfi si possono dominare dall’alto i golfi di Napoli e di Salerno: uno spettacolo che nobilita l’animo dell’uomo. pensionati in riva al mareEssendo costretti a lasciare questi luoghi perché la propria casa, purtroppo, si trova altrove, vale la pena di fare un giro dalle parti di Vico Equense. Fra l’università della pizza di Giggino-Pizza-a-Metro, la gastronomia a tutto tondo di Gabriele e l’osteria Nonna Rosa, un ristorante dove si lavora per la pace, c’è l’imbarazzo della scelta. Uno volta visitato questo angolo di paradiso si guarda chi non c’è mai stato come una sorta di scellerato. Si tratta proprio di un incantesimo inesorabile che deriva da tutti i frutti prelibati di quella terra. Saranno i limoni di Amalfi, il pomodoro spungillo, i ricci di mare e gli spaghetti con le cozze. O forse addirittura la combinazione di tutti questi elementi. Forse Omero voleva solamente evocare un simbolo che rendesse l’idea di un posto dal quale non si vorrebbe mai tornare a casa.         Foto di Martina Brit e AlaskaGM

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